I risultati



I risultati delle terapie di rinutrizione sono sempre buoni se vengono gestiti con un minimo d’esperienza. L’adagio che “quello che non strozza ingrassa” vale esattamente anche per questi pazienti.

Il problema è che,nel caso della Nutrizione Artificiale, bisogna rendersi conto che se anche la usiamo per fare recuperare o solo per mantenere il peso del paziente, non ha niente a che fare con la nutrizione per via orale che conosciamo tutti. E’ un sistema artificiale e deve essere organizzata e gestita come tale.

Se si seguono delle semplici regole tutti i pazienti recuperano rapidamente il loro peso corporeo e il vantaggio clinico è importante. Come abbiamo detto e ripetuto l’attesa normale è che il peso salga di un chilo ogni 3 giorni, 10 kg al mese.

In questo sito potete accedere ad una galleria di foto di uno dei centri del Lazio che ha più lunga esperienza. Si vedono le foto dei pazienti all’inizio del trattamento e quando hanno raggiunto il peso ideale. Ma conoscere le storie di ciascuno di essi potrebbe essere molto illuminante.



Prima e dopo Nutrizione Enterale



Il paziente che vedete in queste foto era portatore di una brutta malattia, aveva un carcinoma dello stomaco che era in fase tanto avanzata da non essere più operabile. Il tumore impediva al paziente di nutrirsi normalmente e gli è stato messo un sondino nasale che è stato fatto passare a valle dello stomaco. La presenza di questa strada artificiale ha cambiato la vita del paziente: prima vomitava qualsiasi cosa introducesse per bocca, adesso mette acqua, nutrienti e medicine nel sondino e li può assorbire come se non avesse il problema dello stomaco.

La foto vi dimostra che con questo semplice sistema il paziente ha recuperato almeno 20kg di peso. Ma c’è dell’altro.
Guardate nella foto di sinistra il viso arrossato del paziente. Il rossore si ferma sul collo e non lo si rivede nel resto del corpo. Non è una malattia. E’ solo il segno della canottiera che il paziente indossa quando va per i campi. Lui è un contadino. Vedete come una persona molto semplice e con una malattia molto grave è riuscito, gestendo con la sua famiglia il trattamento domiciliare, ad ottenere un ottimo risultato nutrizionale. Non c’è bisogno di personale professionale.

Ma vedete qualcos’altro. Vedete che il sego della canottiera è presente pure nella fotografia di destra, quella corrispondente al risultato raggiunto. Vuol dire che il paziente per via della nutrizione artificiale non ha dovuto cambiare la sua vita. Ha continuato ad andare per i campi, con il suo tubino e con la sua pompa portatile.

Se il paziente ha una malattia come il morbo di Alzheimer o l’Encefalopatia Multinfartuale o la Sclerosi Multipla migliorare lo stato di nutrizione non vuol dire guarire dalla malattia di base. Si potrà spesso assistere ad un certo miglioramento, ma in realtà queste malattie hanno un decorso autonomo e lentamente e continuamente ingravescente. Migliorare lo stato di nutrizione permette però di mettersi al sicuro dalle complicanze di tipo broncopneumonico che possono intervenire in molte malattie. Nutrire il paziente per via artificiale riduce il rischio dell’inalazione dei cibi e poi, se anche la broncopolmonite si dovesse scatenare lo stesso, le possibilità del paziente di poterla superare aumentano grandemente.