Chi può giovarsi della Nutrizione Artificiale?
Tutti i pazienti che non possono alimentarsi per via naturale possono trovare nella Nutrizione Artificiale Domiciliare (NAD) la soluzione definitiva dei loro problemi.
Le patologie che più frequentemente portano alla necessità della NAD sono queste:
- Encefalopatia multinfartuale
- Disfagia dopo ictus cerebrale
- Morbo di Alzheimer
- Morbo di Parkinson
- Sclerosi laterale amiotrofica
- Neoplasie che impediscono l'alimentazione
- Chemioterapia o Radioterapia
- Complicanze di interventi chirurgici
Naturalmente non vuol dire che, per esempio, tutti i pazienti con ictus cerebrale devono essere trattati con la nutrizione artificiale. Alcuni pazienti a causa dell'ictus possono presentare grave compromissione della deglutizione e allora la nutrizione artificiale deve assere applicata al più presto.
Come si può attivare l'assistenza domiciliare?
Bisogna rivolgersi ad una della Unità Operative prestabilite dalla regione Lazio. Esiste un protocollo rapido (www.vaiacasa.it) che fa capo ad una delle unità operative che si può attivare dal link seguente:
In che consiste la Nutrizione Artificiale?
E' un trattamento finanziato dalla Regione Lazio che fornisce i materiali necessari ed ha definito sul territorio regionale una serie di centri che sono deputati a gestire questi pazienti.
I pazienti devono essere valutati da uno di questi centri dopo di che si inizia il trattamento.
Come si può attivare l'assistenza domiciliare?
Bisogna rivolgersi ad una della Unità Operative prestabilite dalla regione Lazio. Esiste un protocollo rapido (www.vaiacasa.it) che fa capo ad una delle unità operative che si può attivare dal link seguente:
Il paziente deve essere ricoverato?
Il ricovero quasi sempre non è necessario, ma è necessario che almeno una persona della famiglia impari l'uso della pompa e le semplici regole di questo tipo di trattamento
Ma se vogliamo ricoverare il paziente?
La legge regionale non lo prevede, ma per casi particolari il ricovero è sempre possibile in collaborazione con le strutture sanitarie di ricovero. Noi consigliamo di trattare il paziente a casa e attualmente stiamo assistendo più di 300 pazienti in trattamento domiciliare.